XXIV legislatura – Tornata del 1 luglio 1914 (2a)
Una voce all'estrema sinistra. Parli l'onorevole Giolitti, non lei.
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Onorevole Falcioni, ella mi ha interrotto, perchè ha capito che il mio accenno è il più grave per il Governo, di cui lei ha fatto parte.
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Della brevità, creda pure, io sono amico quanto lei, onorevole presidente del Consiglio. E nessuno può sospettare che si cerchi su un argomento così
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Invece nei comizi voi avete parlato di tutto, fuori che della situazione finanziaria, il Governo dell'onorevole Giolitti (nè lei, onorevole Salandra
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presidente. Onorevoli deputati, prendano posto. E lei, onorevole Calda, veda di conchiudere con brevi dichiarazioni.
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E poi, veda onorevole Salandra, lei dice: riconoscete la mia sincerità. Ma a noi non basta la sua sincerità.
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Lei sa meglio di ogni altro quali enormi difficoltà incontrino i disegni di legge di quella natura, specialmente per la riforma tributaria, nel
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rimasta insoluta, lei potrà avere l'autorità sufficiente per condurre la Camera all'approvazione dei promessi disegni di legge…
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questo, onorevole Salandra, non può non riconoscerlo lei, tanto più che ella ha fatto parte d'una Commissione Reale per le tasse sugli affari, che
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Ecco, onorevole Calda, come va posta innanzi al Paese la questione, che abilità di discussione (e lei ne ha moltissima) non può mutare.
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Accademia della crusca
